sabato 1 ottobre 2011

Razzi perenni verso Marte

Guardo dal finestrino del pullman e vedo un complesso di razzi che scorrono lenti, in parallasse tra i grattacieli. Vapore già scorre lungo le bandiere inchiodate al metallo. Tutto il pullman guarda, in attesa della partenza dell'uomo per Marte.
Ehi! Fermo!
Qualcuno mi ha rubato le scarpe. Scendo e grido al ragazzino Dickensiano, che corre lungo una via della città.
Respiro. E' una città rossastra costruita su caste. Tra edifici di mattoni e i grattacieli inarrivabili, i cittadini rotolano come biglie, mentre le cravatte li guardano dagli attici, in controluce con un tramonto perenne.
Ora sono a casa di mia nonna, al piano terra di una casetta di, appunto, mattoni. Il tavolo rotondo e coperto da una tovaglia semplice.
I razzi puntati verso Marte sono onnipresenti: le piccole finestre de salotto ne sono sature.
Guardo fuori e attendo con il resto della metropoli.

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