Aeroporto giapponese alle prime luci di una città di sera. Ore 18.15.
Sono la personificazione della testa di un cavallo, viaggio con una testa di cane, ma appaiamo entrambi come esseri umani, tanto bassi da camminare comodi sotto questi soffitti.
Chiediamo biglietti ad un'edicola; l'unica cosa che comprendiamo è l'espressione del volto in camicia dentro il cubicolo. Le parole escono da una bocca intermittente: il caos tra partenze e arrivi è una discoteca e il neon una luce stroboscopica.
Qualcosa non va, dietro di noi c'è un poliziotto in borghese, o un criminale in divisa, non riusciamo a capire. Spingo sul ripiano tra me ed edicolante una scatola di sigari. La apro e, pescando a caso, sollevo controluce la mia collezione di bustine di zucchero italiane. Ce ne sono di marca, con barzellette, nere di design o colorate d'opere d'arte. L'ultima la lascio sfavillare un po' nell'aria: zucchero di canna, bustina trasparente, sigillata con cucitura a punti.
Facciamo lo scambio e otteniamo i biglietti.
Ora siamo seduti su sgabelli rotondi, intorno ad un tavolino beige. Il bar è una mezzaluna aperta sul corridoio, dove i clienti vengono serviti da una cameriera rosa, quarantenne, americana, anni 50.
Sollevo il frappè, ma una mano sulla spalla mi trattiene. Non è in borghese.
Un ascensore dopo, siamo al piano di sopra. La stanza è finta come lo spaccato dell'appartamento di una Barbie. Un animale dalla testa di polipo e le zampe aguzze come tentacoli inamidati, trafigge i tappeti mentre zampetta dappertutto. Il proprietario è un malavitoso locale che mi propone di organizzare un traffico di donne tra Italia e Giappone. Mi sorride con i suoi occhiali da neon.
Per sottolineare la serietà dell'affare, fa apparire sulla scena una donna magra, parrucca gialla, profilo di grafite. Lo ha tradito, ed ora le tocca una punizione. La fa spogliare fino a restare con un paio di guanti neri e un paio di stivaletti di pelo bianco.
Verrà con me svestita così; useremo un jet privato.
In Italia non potrà indossare nulla e quando (non "se", "quando") verrà arrestata e liberata, mi garantisce che comprenderò fino a dove si estende la sua influenza.