sabato 1 ottobre 2011

Mi sono iscritto alle superiori ma non so bene che scuola sia. So solo che si trova al quinto e sesto piano di un palazzo di città. Parlo con un tizio e una tizia. Sono le dieci di mattina ed è - quindi - l'ora dell'intervallo. Essendo nuovo e al mio primo giorno non so dove andare né cosa fare, quindi lo dico a tizio e tizia e mi aggrego a loro. Ma come non sai cosa fare, mi chiedono. No, rispondo, perché da noi si faceva diversamente. Allora entriamo in un ascensore. Dico: ...ad esempio noi non avevamo l'ascensore. E la cosa sembra stupire tizia che mi chiede da che razza di scuola vengo. Le rispondo che vengo dalla provincia. Tizio preme il pulsante T dell'ascensore e io noto che gli unici pulsanti disponibili sono 6, 5 e T. Chiedo come mai. Rispondono (sempre più stupiti) che agli alunni non è concesso fermarsi ai piani che non appartengono alla scuola. Io ribadisco che da me le scuole non stanno nei palazzi e dalla strada le puoi persino vedere tutte per intero, perché in genere hanno solo uno o due piani, sono più lunghe che alte e hanno il giardino. L'ascensore scende e dopo un po' inizia pure a procedere in orizzontale, come una mini-metropolitana. Tizio e tizia mi chiedono cosa comprerò per merenda. Per non fare la figura del provinciale mi astengo (ma vorrei tanto) dall'adeguarmi e chiedere prima cosa compreranno loro; io vorrei del pane al burro ma mi viene il dubbio che lì da loro non si usi; allora penso a una più semplice focaccia, ma temo che potrebbe farmi venire sete. In quel momento si aprono le porte, tizia mi prende per la mano e io provo immediatamente la sensazione che con questa tizia mi ci vorrei proprio fidanzare.

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